Mentre l’impatto dell’uomo sul pianeta si fa sempre più evidente, assistiamo alla nascita di una coscienza ecologica globale.
Inizia così una nuova era di mobilitazione sociale, con una crescente pressione affinché governi, aziende ed imprese operino in modo sostenibile.
Le persone, il potere e gli uomini d’affari
Le scelte dei consumatori sono uno dei motori di questo cambiamento. Blue Planet II, un ciclo di documentari naturalistici realizzato dalla BBC per il Regno Unito con la voce di David Attemborough, ha dato il via a un movimento per ridurre l’uso della plastica, evidenziando il suo impatto sugli oceani e sulla vita sottomarina e mostrando i danni subiti dagli animali. Dalla sua messa in onda, l’impegno per la riduzione degli imballaggi in plastica ha raggiunto proporzioni globali.
Ma la richiesta di azioni concrete è andata ben oltre i consumatori. Gli investitori più attenti al lungo termine sollecitano le aziende ad agire quanto prima per proteggersi dalle future perdite economiche e ambientali. La gestione tradizionale del business non è un’ipotesi sostenibile. Cresce la pressione sull’industria petrolifera e del gas, che deve bilanciare l’adesione all’accordo sul clima di Parigi con la domanda globale di energia: gli investitori sono decisi a intervenire su questo delicato equilibrio. Anche gli azionisti di alcuni dei più importanti gruppi energetici mondiali sembrano voler costringere queste imprese ad assumere un ruolo più attivo nella lotta ai cambiamenti climatici. Secondo Ben Caldecott, direttore dell’Oxford Sustainable Finance Programme presso l’Università di Oxford: “L’uso delle risorse finanziarie come strumento per ridurre l’impronta ecologica delle aziende suscita sempre più interesse”.
A riprova delle mutate priorità degli investitori, i gruppi che rappresentano la metà del capitale investito mondiale hanno chiesto ai capi di stato di intraprendere azioni urgenti per frenare i cambiamenti climatici, pubblicando una lettera rivolta ai “governi di tutto il mondo” in occasione del G20 di giugno 2019, che ha riunito i leader delle principali economie mondiali.
Facciamo la cosa giusta
È ormai inaccettabile che la responsabilità sociale d’impresa (RSI), un’espressione coniata negli anni Cinquanta, sia legata a un modello di business non più sostenibile: serve un cambiamento radicale. In risposta a queste trasformazioni socioeconomiche, le imprese si stanno impegnano a dare un contributo sociale che sia all'altezza dei loro profitti.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite rappresentano un quadro generale per aiutare governi, aziende e società ad affrontare alcune delle più importanti sfide globali, come i cambiamenti climatici, la carenza d’acqua e la povertà. Ma per ottenere risultati tangibili, le attività commerciali devono lavorare al superamento dei modelli operativi adottati finora e cambiare le proprie priorità.
Hitachi, ad esempio, si è impegnata a raggiungere cinque obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) in cui ritiene di poter fare la differenza con la propria strategia imprenditoriale:
- Salute e benessere (obiettivo 3)
- Acqua pulita e servizi igienico-sanitari (obiettivo 6)
- Energia pulita e accessibile (obiettivo 7)
- Imprese, innovazione e infrastrutture (obiettivo 9)
- Città e comunità sostenibili (obiettivo 11)
A questi ne ha aggiunti altri sei, che rappresentano il suo impegno nei confronti della società:
- Istruzione di qualità (obiettivo 4)
- Parità di genere (obiettivo 5)
- Lavoro dignitoso e crescita economica (obiettivo 8)
- Consumo e produzione responsabili (obiettivo 12)
- Lotta contro il cambiamento climatico (obiettivo 13)
- Partnership per gli obiettivi (obiettivo 17)
Oltre agli SDG, la politica di Hitachi è volta a migliorare la qualità della vita dei suoi clienti creando valore in ambito economico, sociale e ambientale.
Proteggere l’ambiente e preservare il pianeta per le generazioni future è una responsabilità collettiva. L’azione degli investitori sottolinea che il modo tradizionale di condurre le attività economiche non è più accettabile: per ottenere un vero cambiamento, la sostenibilità e la tutela ambientale devono essere una priorità per tutte le imprese e i settori industriali.