È in atto una rivoluzione della mobilità
“Se non vi sono le infrastrutture, gli utenti non passeranno ai veicoli elettrici,” dice Fred Jones, Head of New Mobility di Uber. Il messaggio è forte e chiaro. Le persone e le imprese hanno una maggiore consapevolezza ambientale e sono consce dell’entusiasmo che stanno riscuotendo i veicoli elettrici. Per questo motivo è necessario che le città adottino un approccio integrato per rendere disponibile un maggior numero di veicoli elettrici sul proprio territorio. A questo bisogna aggiungere che entro il 2050 la popolazione globale sarà aumentata di oltre il 25% e avrà superato i 9,7 miliardi e che 9 persone su 10 vivranno e lavoreranno in aree urbane. Se nulla verrà fatto per modificare in modo significativo il trasporto pubblico, le città diventeranno sempre più inquinate e congestionate.
La mobilità come orchestrazione di servizio
Investire unicamente sul potenziamento della rete ferroviaria o costruire nuove strade non fornirà risposte concrete a questa importante sfida. Al contrario, le città devono adottare un approccio olistico ed integrato per adottare nuovi sistemi di trasporto.
Questo è il presupposto che Hitachi definisce mobilità come orchestrazione e punto di partenza per creare soluzioni che vedono tutte le modalità di trasporto collegate tra di loro utilizzando la tecnologia digitale.
Un esempio è rappresentato dalla città di Genova che si era rivolta ad Hitachi per acquistare nuovi treni nell’ottica di risolvere il problema della congestione del traffico. Al contrario, Hitachi ha proposto soluzioni di intelligenza artificiale per il controllo dei semafori e dei segnali ferroviari per rendere più efficiente il traffico esistente di treni Ciò ha permesso ai cittadini genovesi di sfruttare al meglio la rete di trasporto esistente riducendo il traffico di auto, bus e treni e permettendo una circolazione più fluida. Inoltre, la maggior conoscenza dell’intero sistema dei trasporti significa poter adottare soluzioni intelligenti ed intervenire laddove è necessario (ad esempio estendendo la rete metropolitana) per sbloccare i punti dove si formano gli ingorghi stradali, i cosiddetti “colli di bottiglia”.
La diffusione della mobilità elettrica
Passare ai veicoli elettrici è ampiamente considerato necessario per ridurre l’impatto sul clima, il che significa che è più che mai vitale installare le infrastrutture necessarie per rendere il sistema dei trasporti sempre più accessibile e conveniente.
Le imprese comprano il 58% di tutti i nuovi veicoli nel Regno Unito, ci aspettiamo quindi che i veicoli commerciali determineranno la velocità di tale transizione a sistemi di trasporto a basse emissioni di carbonio. Nell’ambito della più grande ricerca di dati al mondo su questo tema, Hitachi sta collaborando con Uber, Centrica, Royal Mail, Scottish and South Electricity Networks e UK Power Networks ad un progetto chiamato Optimus Prime. Si tratta di una raccolta dati digitale che coinvolge 3000 veicoli elettrici e mira a definirne le modalità d’uso e l’impatto che hanno sulla rete di fornitura elettrica.
“Fra i veicoli nuovi che entrano nei parcheggi, la quota più consistente è rappresentata da quelli aziendali” spiega Lauren Dickerson, Head of Partnerships per Centrica Mobility Partners. I veicoli elettrici commerciali potrebbero rivelarsi un impegno gravoso per l’infrastruttura elettrica, perché richiedono molta energia e cambiano spesso luogo di ricarica.
Creare reti in grado di supportare questo genere di utenza nelle città è complicato; dove e quando si muovono le persone, quando e per quanto tempo ricaricano il mezzo, perfino le condizioni atmosferiche, sono tutti dati che incidono sulle prestazioni richieste alle reti generali e locali per rendere gli spostamenti più puliti ed ecologici.
“I parchi veicoli possono essere di vari tipi”, continua Dickerson. “Alcuni si ricaricano a casa, altri in deposito, altri ancora dipenderanno in misura consistente dalla fornitura elettrica pubblica. La realtà è che ogni flotta avrà bisogno di una combinazione di punti di ricarica diversi”.
Unendosi per affrontare questo problema, i partner del progetto riconoscono che la risposta non può provenire da una singola azienda: solo collaborando è possibile sfruttare le reti di distribuzione per pianificare e promuovere una rivoluzione elettrica della mobilità. Nella piattaforma di Hitachi si incroceranno i dati dei veicoli con quelli delle reti, per poi applicare soluzioni analitiche avanzate e costruire modelli che aiutino a quantificare l’impatto dei mezzi elettrici sia oggi che in futuro.
Optimise Prime avrà una forte valenza ambientale, nel Regno Unito si prevede un calo del consumo di CO2 nell’ordine di 2,7 milioni di tonnellate entro il 2030. Non solo, ma il carico sull’infrastruttura elettrica sarà ridotto di 1,9 gigawatt, l’equivalente di circa un milione di utenze domestiche.
I risultati ottenuti saranno di dominio pubblico, come sottolinea Ian Cameron, Head of Innovation di UK Power Networks: “Se troviamo soluzioni che funzionano, potranno sfruttarle anche gli altri fornitori. Il fine ultimo è un’aria più pulita per tutti”.